La vendita, ormai da tempo, non si risolve più soltanto col trasferimento di beni, ma fa parte di una sempre più complessa relazione azienda/cliente.
E tale complessità impone un cambiamento sostanziale e continuo nelle modalità operative.
Nell'attività della Direzione Vendite, pertanto, sono compresi compiti sempre più complessi:
Tutto ciò significa gestire proattivamente il "marketing mix", con l'obiettivo di migliorare l'efficacia e l'efficienza aziendale, facendo evolvere l'attività di vendita verso la gestione economica delle relazioni con la clientela.
In sintesi, si tratta di progettare come realizzare uno sviluppo "sostenibile", tale da offrire vantaggi rispetto alla concorrenza reale, senza provocare scompensi all'equilibrio finanziario.
Infatti, l'esperienza insegna che “crescere costa”:
Sono ancora in molti a confondere i concetti di "marketing" e "vendite", ma la differenze è grande, perché il processo di marketing è molto vasto e comprende delle attività fondamentali:
Il marketing è la funzione tecnica dello scegliere a chi vendere, che cosa vendere e come vendere, nonché del programmare le azioni conseguenti, perseguendo la realizzazione del profitto”.
"Vendere", pertanto, è l'ultima attività del processo di "Marketing": le attività che stanno a monte agevolano la vendita.
...studiano il comportamento d'acquisto dell'acquirente dei loro beni, considerando il prodotto come conseguenza logica di tale studio: l'acquirente dei beni è diventato il protagonista del mercato.
Così si chiarisce anche il concetto di "concorrenza": non tutte le imprese che offrono lo stesso bene sono concorrenti; lo sono veramente quelle che si rivolgono allo stesso tipo di acquirenti (target) e puntano tutto su peculiarità analoghe.
La vendita deve essere programmata, altrimenti si raccoglie soltanto... "ciò che passa il convento".
Questo, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, l'azienda perde opportunità e quote di mercato, a vantaggio dei concorrenti.
Il Piano commerciale (o
Piano di Marketing) non è soltanto un "documento".
Al contrario, esso è un programma razionale di azione, un percorso di valutazione del progetto di consolidamento/crescita della posizione dell'impresa sul mercato.
Il Piano di sviluppo deve partire dall'attento esame degli elementi che caratterizzano il mercato e che influenzano qualsiasi decisione di natura commerciale.
In particolare, si tratta d'individuare tutti i fattori che consentono la programmazione:
Il Piano di Marketing deve, pertanto, includere tutti i metodi e le procedure necessari alla determinazione delle azioni da intraprendere (rapporto impresa/mercato).
Esso è utile soprattutto all'Imprenditore il quale, con il supporto del consulente, codifica in modo strutturato ed analitico la propria intuizione e pianifica l'operatività conseguente.
Il piano pertanto, si pone l'obiettivo di esplorare preventivamente tutti gli aspetti delle varie iniziative, valutando (anche mediante la simulazione) le conseguenze delle diverse possibili scelte strategiche, organizzative, finanziarie, produttive e commerciali.
Tutto ciò, con riferimento ad un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo.
Un'azienda può essere considerata "marketing oriented" quando il suo approccio alla distribuzione privilegia le richieste del mercato.
Vale a dire che un'azienda è "trade marketing oriented" non già quando (acriticamente) vuol vendere alla distribuzione ciò che essa produce ("SELL IN"), bensì quando essa produce ciò che la distribuzione può vendere ("SELL OUT", in altre parole: ciò che vuole l'acquirente finale che frequenta i punti di vendita di un determinato canale).
Per questo, ogni offerta di prodotto alla distribuzione moderna dev'essere argomentata, affinché il rivenditore, potenziale acquirente: